A Roma, grazie a una parte dell’8×1000 alla Chiesa Battista, l’ETNA-Progetto di Etnopsicologia Analitica aiuta ragazzi e ragazze che hanno passato la pandemia lontano dai coetanei e dai professori: adolescenti che hanno vissuto di didattica a distanza, schermi digitali e confronto quasi esclusivo con la propria famiglia. Purtroppo la psicopandemia è una realtà acclarata e i dati sottolineano che, tra i giovani, uno su due vive un disagio psicologico e uno su dieci manifesta un disturbo.
Il progetto si rivolge a ragazzi italiani, ma anche stranieri, figli di immigrati e appartenenti a famiglie con minori opportunità culturali ed economiche.
L’obiettivo è arrivare a 840 ore di psicoterapie, ovvero 21 terapie da 40 incontri per adolescenti dai 13 ai 21 anni. Solo così i giovani pazienti potranno affrontare ed elaborare il periodo pandemico trascorso lontano dai loro coetanei e dalle esperienze e dalle emozioni tipiche dell’adolescenza.