Medical Hope è il nome del progetto sanitario in Libano sostenuto soprattutto dall’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI). La situazione nel Paese dei Cedri è critica: oltre alla guerra, c’è una gravissima crisi economica, politica e sociale.
L’equipe di Medical Hope è composta da un medico, un operatore sociale e un’infermiera che non si limitano a visitare i pazienti, ma se ne prendono cura, cercando di stabilire un rapporto di fiducia con loro.
Il numero più elevato dei pazienti si concentra a Beirut, grazie alla collaborazione con varie realtà e Ong. L’impegno di Medical Hope è anche a Tripoli, in particolare nell’ospedale islamico, nel convento di San Francesco e nella Valle della Bekaa, presso l’ospedale della zona.
La maggior parte dei pazienti è di origine siriana, ma cominciano ad affacciarsi altre nazionalità, compresi i libanesi. In più, i prezzi degli esami, dei ricoveri e dei farmaci in Libano aumentano costantemente. Ed è per questo che alcuni pazienti, anche in condizioni precarie, non possono essere curati. Perché le terapie o gli interventi sono troppo onerosi per le risorse a disposizione dell’equipe di Medical Hope.
Nei volti di tutti i pazienti si legge un misto di rassegnazione e paura, ma anche di grande speranza grazie all’impegno incessante di Medical Hope.
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